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Come e perché la silimarina aiuta il tuo fegato a stare bene

Silimarina

Nel trambusto della vita quotidiana, il nostro fegato è messo a dura prova. Stress, cattiva alimentazione, alcol e farmaci passano tutti attraverso il fegato che fa da filtro e scudo contro le sostanze nocive.

Quando è sottoposto a un affaticamento eccessivo possono sorgere infiammazioni, steatosi o problematiche anche più gravi. Mantenerlo in salute è quindi fondamentale per tutto il nostro organismo, e la silimarina è uno dei nostri migliori alleati per questo lavoro.

L’importanza del fegato nella MTC

Prima di entrare nei dettagli della Silimarina, vediamo come la medicina tradizionale cinese (MTC) ci aiuta a comprendere la centralità del fegato per la nostra salute: questa visione olistica lo definisce il “Generale d’Armata”, ovvero il centro strategico che determina il funzionamento di tutto l’organismo. Non solo a livello biologico ma anche emozionale: è considerato il centro dell’energia guerriera (quella che ci spinge all’azione e alle decisioni coraggiose) che, se frustrata si converte in rabbia che si accumula nel fegato e da lì, nel resto della “armata”.

Insomma uno squilibrio psicosomatico della condizione epatica ottimale è causa di numerosi stati di crisi che la MTC ritrova negli occhi, nelle unghie, la pelle, nelle emozioni ecc.
Osservata da questo punto di vista, le generica definizione di “stress” assume un senso più profondo e nel fegato vediamo qualcosa di decisamente più importante di quel che genericamente pensiamo. Un po’ come per l’intestino, il quale ha assunto nuova dignità anche fuori dalla naturopatia con la definizione di “secondo cervello”, l’approccio olistico al nostro mondo è già una spinta al prendersi cura di sé con consapevolezza.

Cos’è la silimarina e da dove arriva?

La silimarina è un estratto dei semi di cardo mariano (Silybum marianum), una pianta che in Italia conosciamo bene per la sua diffusione spontanea fin dentro le città, e che è presente da molto tempo anche nella cucina.
L’uso medicale del cardo ha origini molto antiche: tisane e decotti sono sempre state usate per trattare patologie del fegato e avvelenamenti. Oggi sappiamo che l’azione epatoprotettiva del cardo, ormai ampiamente certificata, è dovuta in buona parte proprio alla silimarina.

La sua attività benefica è legata alla combinazione di tre sostanze note come flavonolignani: silibinina, silidianina e silicristina. Gli studi scientifici si sono concentrati soprattutto sulla silibinina, presente in proporzione maggiore delle altre e con una capacità di protezione epatica molto più spiccata.

Nella fitoterapia moderna, la silimarina è uno degli estratti vegetali più studiati e utilizzati. La sua presenza è comune in integratori alimentari pensati per sostenere la funzionalità epatica e il metabolismo, per contrastare gli effetti dell’alimentazione ricca di grassi e zuccheri, e come integrazione in periodi di affaticamento del fegato, ad esempio durante l’assunzione prolungata di farmaci

Benefici per fegato dalla silimarina : metabolismo e molto altro

La silimarina agisce sul fegato soprattutto come antiossidante e antinfiammatorio. Neutralizza i radicali liberi e supporta le funzionalità delle cellule epatiche, riducendo gli effetti dello stress ossidativo e infiammazioni. Inoltre stimola la sintesi di nuove proteine cellulari, rinnovando il tessuto degli epatociti.

È quindi un ottimo coadiuvante nella gestione di un danno epatico provocato da cirrosi, steatosi o epatite. Non solo, è stata utilizzata con successo nei casi di avvelenamento da Amanita, uno dei funghi tossici più diffusi, e come integratore coadiuvante delle terapie per tumori del fegato.

Ha poi mostrato discreti effetti nel supporto del metabolismo di glucosio e lipidi: l’assunzione regolare di silimarina può aiutare a migliorare i livelli glicemia a digiuno, colesterolo totale e LDL, utili nel trattamento di diabete e sindromi metaboliche.

Questi risultati sono particolarmente rilevanti in un’epoca in cui le patologie metaboliche e l’obesità rappresentano un problema diffuso.
Infine, l’azione antiossidante l’ha resa un elemento apprezzato in diversi prodotti di cosmeceutica.

Una bassa biodisponibilità e la soluzione del fitosoma

L’efficacia della silimarina, nonostante le sue qualità, è limitata da un aspetto importante: offre una biodisponibilità molto bassa e una spiccata idrofobicità. In altri termini, non è solubile in acqua e attraversa con difficoltà le barriere intestinali.

Quando viene assunta (principalmente per via orale), solo una sua piccola parte riesce effettivamente a venire assorbita dall’intestino. A quel punto, inoltre, viene rapidamente modificata dal fegato e in gran parte eliminata attraverso la bile. La sua emivita, ovvero la sua permanenza all’interno del sangue, è quindi molto breve.

Una soluzione efficace a questo problema è arrivata con la tecnologia del fitosoma.
Si tratta di una recente formulazione in cui le molecole della silimarina vengono legate ai fosfolipidi, elementi simili a quelli che compongono le membrane delle nostre cellule che, avvolgendo la silimarina e accompagnandola oltre le barriere dell’intestinali, la rendono più compatibile e la proteggono dal decadimento.
Agiscono come una sorta di “medium” grazie alla loro somiglianza con la membrana cellulare umana, favorendo un passaggio diretto attraverso le cellule della mucosa intestinale.

Il risultato di questa formulazione si traduce in una maggiore efficacia: è dimostrato che la silibinina veicolata tramite fitosoma può raggiungere concentrazioni nel sangue fino a 10 volte superiori rispetto alla forma semplice.

Ciò permette di ottenere benefici con dosaggi più bassi, un effetto più rapido e stabile.
Questa soluzione è esattamente quella che abbiamo utilizzato nel nostro integratore metabolico Becard Plus, dove si trova abbinata alla berberina.

Controindicazioni e consapevolezza

La silimarina ha trovato largo impiego, anche nelle terapie allopatiche, grazie alla sua buona tollerabilità. Effetti collaterali rilevati sono rari e generalmente di lieve entità, includono talvolta disturbi digestivi e gonfiore. In soggetti particolarmente sensibili o in caso di dosaggi eccessivi possono provocare lievi variazioni nei valori epatici o effetti gastrointestinali transitori.

Va comunque ricordato che, come ogni integratore, naturale non significa innocuo; anche la silimarina può interagire con alcuni farmaci. Per questo è sempre consigliabile consultare uno specialista prima dell’assunzione, soprattutto in caso di patologie croniche o terapie farmacologiche in corso.

La silimarina in breve

In un periodo in cui molte persone cercano soluzioni naturali ma efficaci per prendersi cura del proprio corpo, la silimarina rappresenta un’ottima scelta, sicura e delicata per proteggere il fegato, specialmente nella formula fitosomiale. Come sempre, il consiglio più importante è quello di affidarsi a prodotti testati e certificati.
Se hai bisogno di prenderti cura del tuo fegato o vuoi testare integratori a base di silimarina, qui trovi diversi nostri prodotti di alta qualità.

Breve bibliografia Open access

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Chang, C. et altri (2024). Novel micellar formulation of silymarin (milk thistle) with enhanced bioavailability in a double‑blind, randomized, crossover human trial. Pharmaceutics, 17(7), 880.

Vanni L (2016). Teoria degli Zang Fu nel fegato. Hung Sing MTC Academy.

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